Le Dolomiti interessano cinque province (Trento, Bolzano, Belluno, Udine e Pordenone) e tre diversi gruppi etnici-linguistici: italiano, tedesco e ladino.
I principali gruppi montuosi racchiusi nelle Dolomiti sono: Dolomiti di Brenta (nel Trentino occidentale), Sella, Odle-Puez-Putìa, Sciliar-Sassolungo, Marmolada, Pale di San Martino, Catinaccio-Latemar, Civetta-Moiazza, Pelmo-Nuvolau-Croda da Lago, Fanes-Sennes-Braies, Tofane-Cristallo, Sorapiss-Antelao-Marmarole, Cadini di Misurina, Dolomiti di Sesto e Alpi Feltrine-Schiara.
Le Dolomiti - emerse dal mare tropicale, che si estendeva circa fra le province di Trento e Bolzano, dal fondale ricco di coralli, molluschi, alghe e pesci - vantano un affascinante passato geologico: conservano infatti nelle loro rocce innumerevoli testimonianze di una vita marina iniziata 290 milioni di anni fa. Le Dolomiti si caratterizzano per una singolare alternanza fra rocce sedimentarie ed eruttive.
Le enormi pressioni dell’era glaciale ed i fenomeni erosivi hanno continuato a modellare, nel corso dei millenni, i profili dei "Monti Pallidi" con torrioni, guglie, cime frastagliate, pinnacoli, fino a trasformarle in quei possenti ed incantevoli monumenti che sono oggi.
Le Dolomiti sono dominate, dai 3.343 metri di Punta Penia, dalla Marmolada. Considerata la regina incontrastata di queste montagne per la maestosità e l’imponenza, comprende il ghiacciaio più esteso delle Dolomiti, il cosiddetto "mare gelato".
La Dolomia, la roccia dalle favolose sfumature di cui le Dolomiti sono composte, prende il nome dal geologo francese Déodat de Dolomieu (1750 - 1801), il primo a raccogliere e studiare il minerale. Il nome Dolomia venne scelto, proprio in onore del collega, dall’amico chimico svizzero Nicolas-Théodore de Saussure, a cui fu affidato il compito di analizzare alcuni campioni di roccia. Si scoprì che le pallide montagne del Sudtirolo erano costituite da un minerale fino ad allora sconosciuto nella sua formula chimica: un carbonato doppio di calcio e magnesio. Quella casuale scoperta segnò l’avvio di studi e di ricerche sulla natura delle Dolomiti da parte dei più autorevoli rappresentanti dell’alpinismo di esplorazione del tempo, come John Ball, J. Gilbert e G.C. Churchill, Paul Grohmann ed il fassano Tita Piaz.
Oggi sono numerosi i sentieri, le ferrate, i percorsi attrezzati, le arrampicate su vie storiche e i trekking che permettono di raggiungere le più belle cime dolomitiche.
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